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November, 2011

The aim of this book is to discuss the life and the work of the italian composer Giacinto Scelsi, on the grounds of an analysis of his aesthetic and compositional thinking taken from his texts and music. The development of his work can be traced starting from his appropriation of eastern philosophical concepts and culminating with the choice of improvisation as his main compositional tool. His peculiar aesthetical and compositional thinking led us to choice to work on his original texts, in the attempt to develop the analytical process of the composer directly from his own discourse. The Roland Barthesís concept of writing and the Edward Saidís concept of orientalism, both form the methodological basis for the discussion on Scelsiís rupture with the postwar hegemonic forefront. The tripartite theory of Jean Molino, further extended by Jean-Jacques Nattiez, also permeates the analysis of his compositional proceeding based on the concept of medium. We believe that these approaches provide new possibilities of interpretation of his compositions, which, although not yet well known by the majority, constitutes an important reference within the modern (contemporaneous) music. I'm a news story. I'm a great place for you to let your users know what's new with your company. You can choose what news stories appear on your page. Double click me to change me and your own content. To customize me and change my font click on the Design tab in the property panel.

January, 2012

Quando una società relega al margine parte del suo corpo, finisce irrimediabilmente con l'originare categorie dell'esclusione. Questo processo può delegittimare l'individuo. Il territorio fisico della città è forse il campo di azione dove queste pratiche si rendono più palesi, tanto da creare una sorta di frattura fra una collettività "normalizzata" e un'altra obbligata dalle contingenze a costruire la propria esistenza oltre il limite a cui corrisponde il perimetro occluso e quasi sempre degradato del ghetto. La letteratura ci aiuta a comprendere lo spazio e le sue ramificazioni più infelici, a descriverlo e soprattutto ad amplificarne la voce, divenendo il terzo momento di un trittico: appropriarsi dello spazio, abitarlo, raccontarlo. La letteratura e più in generale i linguaggi della cultura hanno instaurato un dialogo con il margine: da esso scaturiscono processi di riflessione, di mediazione e di consapevolezza politica. Il margine, dunque, resiste e sovverte la norma: dalla letteratura dei favelados brasiliani agli artisti di strada in Argentina; dai poeti marginali russi, portoghesi o peruviani al confine spaziale nel mito della frontiera nordamericana; dalla tensione, dalla periferia al centro dei nuovi soggetti politici in Costa d'Avorio alle pratiche di potere ed emarginazione nei confronti del femminile nel discorso giornalistico italiano.

April, 2007

A discuss about music, society and orientalism.

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